Qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio su Twitter. Niente di nuovo, penserete: i soliti spam o una chat pseudo-porno. E invece no, era di una ragazza tedesca che timidamente promuoveva il sul lavoro.
La fruizione diventa multisensoriale e multidisciplinare; prima delle note giungono parole ed immagini che rimandano ad altro, in questo caso ad un brano musicale, creando quella cornice spazio-tempo che racchiude e valorizza il messaggio artistico finale.
L'uso della multicanalità, mutuata dal marketing, consente di raggiungere in maniera autonoma, quindi senza il condizionamento della tradizionale rete di promozione e distribuzione, un'utenza potenziale notevolmente ampia e, allo stesso tempo, consente di ridefinire le coordinate di spazio e tempo, ottimizzandole in virtù del prodotto artistico che si intende veicolare.
Questa è la strada che sta percorrendo Masha Potempa. Nata a Duisburg nel 1989, cresce tra le miniere della Ruhr e la regione del Basso Reno. Quando non suona la fisarmonica, il pianoforte o la chitarra, mostra la sua vena artistica attraverso l'obiettivo della macchina fotografica.

Masha è tra i tanti artisti che hanno invaso la rete, sfruttandone l'estrema fruibilità, ma che rischiano continuamente di esserne risucchiati alla velocità di un clik; l'effetto meteora è così rapido che neanche il peso di contenuti artisticamente rilevanti, riescono a frenarne la corsa.
Ma forse per lei non sarà così.
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