mercoledì 26 ottobre 2016

Lucas Debargue: un talento, per ora.


C’è un giovane pianista che sta scalando la vetta dell’olimpo musicale ad una velocità vertiginosa. Si tratta di Lucas Debargue, consacrato, sebbene non vittorioso, al 15° Concorso Internazionale Tchaikovsky, che si tiene a Mosca ogni quattro anni (in pratica i mondiali della musica classica), dove "il suo dono incredibile, la visione artistica e la libertà creativa, hanno impressionato i critici ed il pubblico"
Prova ne è il fatto che, immediatamente dopo il Concorso, firma il suo primo contratto con la Sony Classical per la quale registra un recital dal vivo in occasione del suo debutto.


Nasce a Parigi nel 1990 da una famiglia di "non musicisti". Nel 1999 si stabilisce a Compiègne, a circa 90 chilometri a nord della capitale francese, dove, all’età di 11 anni, inizia lo studio del pianoforte presso la locale scuola di musica. Intorno ai 15 anni, però, Lucas smette di suonare il pianoforte perché frustrato dal non riuscire a trovare un maestro in grado di valorizzare il suo talento. Dopo un paio di anni si ritrova a fare rock con gli amici per il puro gusto di fare musica e niente di più.

Dopo la maturità si iscrive alla facoltà di Arti e Letteratura dell’Università Diderot a Parigi e, inspiegabilmente, per circa tra anni smette completamente di suonare il pianoforte. E’ nel 2010 che, invitato al festival Fête de la Musique a Compiègne, ritorna a sedersi alla tastiera. Viene messo in contatto con la celebre insegnante russa Rena Shereshevskaya che lo segue al Conservatorio di Rueil-Malmaison e poi all'École Normale de Musique “Alfred Cortot” di Parigi, dove si prepara per le grandi competizioni internazionali.

Quindi, è solo nel 2010 che inizia a studiare formalmente pianoforte e, appena quattro anni più tardi, viene ammesso a partecipare al Concorso Tchaikovsky, dove nel 2015 si classifica quarto. Ma il suo talento non passa certo inosservato: "Non c'è stato un pianista straniero che ha suscitato tanto scalpore quanto l'arrivo di Glenn Gould a Mosca, o la vittoria di Van Cliburn al Concorso Tchaikovsky", si legge su The Huffington Post.

Oggi Lucas Debargue è consapevole del proprie capacità, ora che disciplina e concentrazione gli consentono di andare oltre il talento e la naturale espressività musicale. Non considera gli anni trascorsi lontano dal pianoforte uno spreco di tempo né si sente in obbligo di doverli in qualche modo recuperare. Non ha mai cercato il palcoscenico e potrebbe farne a meno domani. A guidarlo è la "voce della natura", come definisce la musica, che gli consente di interpretare i grandi autori un gradino oltre il puro stile accademico.     

Per la Sony Classical ha pubblicato due album: il primo, a marzo di quest’anno, con brani di Scarlatti, Chopin, Liszt e Ravel, il secondo, uscito lo scorso settembre, con brani di Bach, Beethoven e Medtner
Le sue esecuzioni mostrano una notevole padronanza tecnica ed una grande espressività. Colpiscono, in lui l’innata spontaneità e la sfrontatezza quasi presuntuosa nell'eseguire i grandi classici, emblema di un vero talento.



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