lunedì 26 agosto 2019

Welfare culturale: l’arte di essere comunità.



Con l’espressione “welfare comunitario” si definisce il ruolo degli enti pubblici nell'offerta di servizi alla persona erogati sia da strutture pubbliche che in affidamento ad organizzazioni esterne appartenenti al variegato mondo del “terzo settore”.
Tuttavia tali servizi, non sono in grado di rispondere ai bisogni sempre più complessi delle persone, se non si intersecano ed interagiscono con una rete di risorse fornite dalla comunità territoriale, organizzate in maniera più o meno strutturata.
I servizi erogati dagli enti pubblici, direttamente o attraverso organizzazioni accreditare, possono, ad esempio, prevedere l’assistenza domiciliare o presso strutture adeguate di persone con problemi di salute, di mobilità o anziani non autosufficienti, a cui verrà garantita assistenza sanitaria e farmacologica. 

Ma il processo di affiancamento e di inclusione resterà limitato alla fruizione di tali servizi se ad assi non si affianca la rete di intervento comunitaria costituita dalle risorse e dalle competenze che ogni singolo individuo, ente o associazione naturalmente possiede. Quindi i vicini di casa si renderanno disponibili a dare una mano anche con piccoli gesti quotidiani; un centro polifunzionale consentirà di svolgere attività sportive e ricreative che faciliteranno il processo di inclusione sociale; la parrocchia con i propri volontari offrirà occasioni di incontro e di scambio relazionale organizzando passeggiate che, oltre ad offrire all'assistito la possibilità di vivere una nuova esperienza, darà qualche ora di sollievo alla famiglia; ed infine il territorio consentirà una mobilità senza ostacoli, dei luoghi di ritrovo pubblici, delle strutture che facilitano i rapporti con la pubblica amministrazione.

In questo scenario, le iniziative culturali rappresentano uno dei momenti di maggiore aggregazione a cui partecipare attivamente o come semplici fruitori: i laboratori teatrali, gli incontri di lettura, i corsi di scrittura creativa, cori e gruppi musicali, sale cinematografiche di comunità offrono la possibilità di relazionarsi e far emergere i propri talenti sia come percorso terapeutico che come atti di promozione delle persona, di empowerment, di superamento dell’esclusione e, quindi, di inclusione e partecipazione.

Si realizza così il “welfare culturale” che compie un ulteriore passo in avanti rispetto alla mera erogazione di servizi, con lo scopo di utilizzare tutte le risorse della comunità per promuovere, attraverso la cultura, dei veri percorsi di inclusione e valorizzazione della persona.

Attraverso la cultura si accresce quel capitale sociale che è fatto di relazioni e collaborazioni che migliorano la qualità della vita del singolo e dell’intera comunità.

La cultura è un diritto fondamentale per ogni uomo e le iniziative culturali rappresentano non solo una risposta ad una esigenza individuale, bensì un fabbisogno di tipo collettivo, la necessità di coinvolgere e stimolare alla partecipazione attiva ad eventi di cui beneficerà, direttamente o indirettamente, l’intera comunità.

Gli eventi musicale, forse più di altri, offrono la possibilità di una maggiore fruizione e capillarità per la capacitò di arrivare a chiunque ed in qualsiasi ambiente, stimolando la partecipazione sia passiva che attiva. Ci si può limitare ad ascoltare come semplici fruitori o se ne può prendere parte come produttori; può rappresentare un momento di svago e di alleggerimento in momenti di particolare tensione o divenire uno strumento terapeutico - la musicoterapia - particolarmente efficace nel trattamento di patologie psico-motorie, in pazienti affetti da sindrome di Down o Alzheimer.

Insomma, una comunità competente, in grado di far analizzare le problematiche ed individuare bisogni del proprio territorio, sarà in grado di intessere quelle reti di relazioni che porteranno ad un vero e completo percorso di inclusione sociale. Promuovere eventi culturali che facilitano gli scambi interpersonali, consente di creare una comunità sensibile alle problematiche altrui e maggiormente disponibile all'aiuto, generando un benessere collettivo ed un senso di appartenenza al proprio contesto sociale. 

Giuliano M. Vollaro